Il Libro di Rut: Esplorare il tema della redenzione
- 25 set
- Tempo di lettura: 4 min
Se questo libro della Bibbia fosse trasformato in un film, si distinguerebbe per la sua enfasi sulle relazioni femminili. Niente sparatorie, esplosioni o inseguimenti, ma piuttosto la coinvolgente storia di due donne, intessuta di abbondanti dialoghi, presenti in 55 degli 85 versetti totali.
Esploreremo questa meravigliosa e potente narrazione, offrendo momenti di riflessione ed esperienze significative. Nonostante la tristezza che permea la storia di due donne che hanno perso tutto, scopriremo come la presenza di Dio si manifesti con potenza, anche in modi inaspettati.
Il Libro di Rut, unico nella Bibbia per l’assenza di miracoli fisici, ci presenta una testimonianza continua della presenza, della potenza e della provvidenza di un Dio amorevole. Esploreremo la bellezza dei piccoli momenti, affrontando il tema del cambiamento reale della vita che incoraggia chi è ferito o scoraggiato.
Questo libro offre sostegno a coloro che credono che Dio abbia qualcosa di migliore per la loro vita nonostante le circostanze avverse. Attraverso la storia di Rut, immergiamoci in un’atmosfera di dolcezza, amicizia, speranza, coraggio sereno e fedeltà, nonostante le difficoltà.
Infine, il Libro di Rut, incentrato su due donne, ci offre una trama di relazioni femminili diversa dal solito: non gelosia o rivalità, ma amicizia, altruismo, lealtà, impegno e affetti profondi e duraturi. Esploriamo il tema della redenzione, simboleggiato dalla parola ebraica goel, che compare 13 volte e significa essere redenti da una condizione infelice o peccaminosa.
Capitolo 1 del Libro di Rut
Oggi esploreremo insieme il capitolo 1 del Libro di Rut, concentrando la nostra attenzione sui versetti 1-18. Questo capitolo si apre durante il periodo dei Giudici, un’epoca caratterizzata dall’assenza di un re in Israele e da un contesto in cui ognuno faceva ciò che sembrava giusto ai propri occhi, come afferma l’ultimo versetto del libro dei Giudici (Giudici 21:25).
L’inizio del Libro di Rut ci invita a riflettere sulla carestia che colpì la terra in quei giorni. Una carestia che spinse Elimelec, capo famiglia, a prendere una decisione che avrebbe avuto profonde conseguenze. Il nome Elimelec, che significa “Dio è il mio re”, sembra contrastare con la sua azione di trasferirsi da Betlemme di Giuda a Moab in cerca di rifugio.
Betlemme, “la casa del pane”, assume un significato simbolico nel contesto biblico, e la decisione di Elimelec di abbandonarla in un momento di difficoltà mette in evidenza una mancanza di fede. Nonostante la vicinanza di Moab, la scelta di Elimelec si rivela un errore, allontanando la sua famiglia dalla terra promessa.
I nomi dei figli di Elimelec, Mahlon e Chilion, che significano rispettivamente “malaticcio” e “stanco”, potrebbero suggerire che la loro nascita non fu priva di difficoltà. L’uso di nomi profetici nella cultura biblica è comune, e qui sembra sottolineare le sfide che la famiglia stava per affrontare.
La decisione di trasferirsi a Moab è ancora più significativa se si considera la storia di Moab nelle Scritture. La discendenza di Moab da un atto di incesto è indicata in Genesi 19, quando le figlie di Lot concepiscono da lui. Questo legame con l’inganno e l’immoralità rende Moab non solo proibito, ma anche moralmente ambiguo.
L’autore mette in evidenza il dilemma di Elimelec: vivere in coerenza con il suo nome (“Dio è il mio re”) ma agire in contrasto con la volontà divina. Questa situazione non è estranea a molti oggi, che professano fede ma scelgono strade che sembrano giuste ai propri occhi, senza considerare la volontà di Dio.
La tragedia colpisce la famiglia quando Elimelec muore, lasciando Noemi vedova con due figli. Mahlon e Chilion decidono di sposare donne moabite, Orpa e Rut. Questa scelta, oltre a infrangere le leggi divine, li lega a donne provenienti da una cultura idolatra, lontana dal vero culto di Dio.
La storia si intensifica quando anche Mahlon e Chilion muoiono, lasciando Noemi senza marito e senza figli. Questo evento tragico spinge Noemi a decidere di tornare a Betlemme, soprattutto dopo aver saputo che la carestia in Giuda era terminata.
Il ritorno di Noemi a Betlemme segna un punto cruciale nella narrazione. Si può ipotizzare che la ragione del ritorno non sia solo la fine della carestia, ma anche il riconoscimento dei propri errori e la disponibilità ad affrontarne le conseguenze.
La storia si complica ulteriormente quando Noemi consiglia alle sue nuore di tornare alle loro famiglie moabite, sperando che possano ricostruirsi una vita lontano da lei. Questo momento è cruciale, perché mette in risalto la lealtà e il profondo legame di Rut con Noemi.
Rut, con parole toccanti, esprime la sua decisione di restare con Noemi. La sua fedeltà va oltre i legami familiari, estendendosi al popolo e al Dio d’Israele. La sua dichiarazione di fedeltà è spesso celebrata durante le cerimonie nuziali e sottolinea il suo impegno non solo verso la suocera, ma anche verso Dio.
La decisione di Rut di seguire Noemi a Betlemme è un atto straordinario di fede. Questo atto di “pentimento”, l’allontanarsi da Moab e il dirigersi verso Betlemme, rappresenta un punto di svolta nella storia della protagonista.
La storia di Rut diventa così un potente esempio di come una singola decisione, guidata dalla fede e dall’obbedienza a Dio, possa cambiare il corso della vita e persino influenzare la storia del mondo. Rut, una donna moabita e peccatrice, diventa la bisnonna del re Davide e un’antenata di Gesù Cristo, il “pane della vita” nato a Betlemme.
La sfida che questa narrazione ci pone è riflettere sulle nostre decisioni quotidiane. Siamo come Elimelec, che pur professando fede agisce secondo ciò che sembra giusto ai suoi occhi, trascurando la volontà di Dio? Oppure siamo pronti a seguire l’esempio di Rut, scegliendo la via della fedeltà a Dio anche quando sembra controculturale?
Il messaggio fondamentale è che una decisione può plasmare il nostro destino. Ognuno di noi è chiamato a considerare le proprie scelte e ad agire in linea con la volontà di Dio, lasciando ogni “Moab” della nostra vita per abbracciare la Sua volontà a Betlemme. Che questa storia di Rut ci ispiri a compiere scelte illuminate dalla fede e a seguire il cammino che conduce alla vera vita, nella volontà di Dio.








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